Io e lei.  Nel piazzale dell’autodromo di Franciacorta. Ogni volta che ci incontravamo mi si faceva l’acquolina in bocca, sembrava quasi come mi fissasse…

Ad un primo impatto la Kawasaki  Z650 mi dava la sensazione di essere troppo pesante e difficile da gestire su strada, ma la curiosità di provare il bicilindrico pararallelo raffredato a liquido nipponico era troppo forte.

Prima cosa abbandonare ogni timore per il peso: la Z650 sfiora i 187 kg, una moto leggera. Il sellino è comodo, le braccia raggiungono facilmente il manubrio e restano abbastanza a riposo. La seduta in generale ti porta ad avere una buona posizione soprattutto in manovre lente e da ferma. L’altezza della sella da terra è di 79 cm, 1,5 cm più bassa della sua “mamma” ER-6N. Quando sali devi tirar su bene la gamba dato il codino che con arroganza punta al cielo, ma poi i piedi hanno un buon appoggio a terra.

Ok ora inizia il bello: regolo leve e specchietti , giro la chiave e via di accensione. Il sound è gradevole, i suoi  68 cavalli si sentono e ti danno la sensazione di un mezzo divertente.

Prima giù e si parte… direzione…Genova!!

In sella al mio bel  Z650 mi sentivo una cavaliera, anzi, “Kawaliera”.  Nei centri abitati il suo sound e le sue linee bicolor si fanno notare, e non poco!

Pur andando a lume di naso e senza navigatore ho trovato molto facile la guida cittadina. I comandi comodi e la posizione ti permettono una buona maneggevolezza, il peso quasi si azzera e le svolte sono davvero facili.

Persa e ritrovata la strada mi sono divertita con il suo abbrivio lanciandola un po’ lungo i rettilinei delle strade di campagna prima di arrivare a percorrere le curve della mia adorata val trebbia.

L’allungo è buono, ma per sentirla ruggire la devi portare su di giri. Prende velocità con fin troppa facilità il che ti ricorda che bisogna poi frenare!! 

Ho prestato molta  attenzione alla frenata: se per il misto urbano si comporta in maniera eccelsa, una volta portata ad alta velocità perde di efficacia e bisogna quindi essere pronti ed attenti alla frenata.  L’uso combinato dei freni è d’obbligo per mantenere stabile la moto se arriviamo da un bel rettilineo e ci apprestiamo ad imboccare una rotonda in quanto non ha un freno motore importante. Utilizzando bene l’ impianto frenante il peso della Z650 si sente tutto sul corpo e la frenata si allunga forse un po’ troppo.

Riassumendo non male, ma forse non adatta alla pista per la risposta frenante…poco male, io sto per godermi serenamente una delle strade che adoro!

Lungo il serpentone che costeggia il fiume Trebbia, l’aria fresca a tratti gelida non mi ferma. Lo Z650 sul misto extra urbano si comporta alla grande anche se in curva sento troppo leggero l’anteriore dandomi la sensazione di una moto leggermente destabilizzata. Ma basta trovarsi sul misto stretto che il problema diventa una qualità rivelandosi molto agile, con un buon approccio in curva e con grande semplicità di correzione della traiettoria.

Decido di fare una sosta e qualche scatto alla belva e perché no… provare un pezzetto di fuoristrada per metterla nuovamente alla prova.

Lo Z650 è una piacevole sorpresa: si comporta dignitosamente e si riesce a gestire bene grazie alla posizione di guida che con un manubrio tendenzialmente alto garantisce un ottimo equilibrio. La spinta del motore presentissima e fluida ti porta con disinvoltura ovunque tu voglia andare senza esagerazioni.

Mi perdo ad osservare le sue linee sportive, le trovo semplici ma grintose, distintive del marchio che rappresentano.

Proseguo ,  vado alla scoperta di stradine nuove, questa kawa si comporta benissimo. Breve tappa a Torriglia per mangiare degli ottimi canestrelli e giù fino al caos della mia adorata Genova dove lo Z650 si destreggia favolosamente nel traffico.

È ormai fine giornata, si ritorna ai box, dopo un tratto di statale imbocco l’ultimo test : l’autostrada !!

La moto è stabile, ottima compagna a basse e medie velocità ma senza cupolino già a 120 km/h il collo e la testa iniziano a risentirne.

Morale di questo test drive? 

La Kawasaki si distingue, è una di quelle moto che guardi con occhi curiosi e timorosi ma che si guidano con disinvoltura e tanto divertimento. 

Silvia Wind

info: www.kawasaki.it

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