HONDA XAVD
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TESTER
Honda insiste: “Non chiamatela scooter”
“La XADV si differenzia dagli scooter perchè usa il cambio automatico anziché il variatore.” Direbbe un tecnico.
Noi invece useremo parole più semplici per capire se è una moto oppure no. Per questo sono stata inviata a provarla per Donneinsella.
Innanzitutto si guida con patente A
Eppure, a prima vista, sembra di guardare un futuristico e aggressivo scooter, dalle linee dritte e dagli angoli netti che lo rendono molto più affusolato dei tradizionali maxi scooter tondeggianti.
Per salire in sella si alza la gamba oltre l’ampio cannotto centrale perché non vi è un vero e proprio spazio tra le due gambe. In concreto li dove si metteva la borsa della palestra, loro han messo il motore. Scelta tecnica che porta il baricentro in basso e rende l’XADV molto stabile anche da fermi.
La leva di sinistra già mi mette paura: non è la frizione, ma è il freno posteriore: “Ricordatelo Miriam, ricordatelo! Spero di non confondermi e tirarlo convinta che sia la frizione”.
Parto decisa, infondo è uno scooter: basta pigiare il tasto di innesto marcia e girare la manopola del gas e lui farà tutto da solo.
La progressione è ottima, la facilità di guida è immediatamente percepibile: agile, scattante e facile da condurre. Le marce si sentono ma l’inserimento è rapido ed avviene con dolcezza, sembra di essere un fenomenale pilota grazie all DCT (Dual Clutch Transmission) praticamente un cambio automatico.
Nelle forti discese, tipo in montagna, bisogna ricordarsi di scalare con il cambio sequenziale posto vicino alla manopola sinistra. Altrimenti il motore tende ad accelerare.
Lo spazio da terra 165 mm lo rende adatto anche a terreni sconnessi ed i sampietrini ci mostrano sospensioni morbide che rendono la guida sicura e comoda.
L’altezza della sella da terra invece, 820 mm, lo rende sicuro in città in quanto permette di vedere oltre le auto, ma un po’ meno adatto alle persone di statura sotto i 160 cm.
Il vano sottosella è ampio tanto da poter contenere il famoso borsone della palestra che prima mettevamo in bilico tra le gambe. Figuratevi se non ci stanno due caschi integrali.
Oltre all’immancabile bauletto (tipico di uno scooter) gli accessori a disposizione sono più di quanti potessi immaginare: due valigie laterali da 33 e 26 litri, fendinebbia e manopole riscaldate che la rendono una vera moto da viaggio.
E se dovessero piacervi le strade bianche vi è anche la dotazione da off road: tubolari para carena e pedane per guidare in piedi.
Alla fine del test mi rendo conto che quello che chiamavo scooter si è comportato ciclisticamente come una moto, il cambio sequenziale diventa divertente dopo i primi minuti di imbarazzo e mi ritrovo a chiamare XADV moto.
Beh, cara Honda, ci sei riuscita: hai creato una moto che si guida come uno scooter, ma che si comporta come una moto. Ben fatto.