Quando è arrivato il momento di proporre la meta per un tour Donneinsella, ho pensato subito a un’isola della Croazia: Krk

Ultimamente nei miei giri in moto mi sono spesso diretta ad Est, soddisfando così la mia curiosità di vedere posti nuovi raggiungibili in poco tempo. E con mia grande sorpresa ho scoperto delle terre diverse dalle nostre ma molto affascinanti tra castelli circondati da boschi, brulle colline carsiche, forre e cascate, aride scogliere a picco sul mare blu intenso.

 

Perché Krk allora? Perché è un’isola velocemente raggiungibile tramite l’imponente ponte che la collega alla terraferma, ma soprattutto affascina chi la visita per il contrasto dei colori caldi delle sue rocce, il turchese del suo mare, l’oro delle sue spiagge.

L’idea di progettare un itinerario tra la miriade di strade e stradine per far scoprire le bellezze nascoste di queste terre, mi ha fatto scovare strade così particolari che con un navigatore non avrei mai potuto scoprire.

Sabato mattina. Un distributore nel veneziano. Ci abbracciamo pieni di emozioni e di aspettative per l’inizio di questa nuova avventura. Il meteo è favolosamente dalla nostra parte, il sole splendente, non una nuvola e nemmeno un filo di vento(!). E temperature quasi estive per essere a fine marzo.

Dopo poco più di un’ora di autostrada comincia il tour vero e proprio.

Attraversiamo il ponte di Sagrado, che ci mostra il fiume Isonzo nella sua imponenza. Una breve sosta per qualche foto e poi entriamo in Slovenia: km di strade dalle dolci curve (e dall’ ottimo asfalto) tra le colline carsiche e brulli e affascinanti altopiani senza quasi incontrare anima viva, attraversando ogni tanto qualche paesino in cui il tempo sembra essersi fermato a parecchi decenni fa.

Sostiamo brevemente per qualche foto di gruppo al castello di Rihemberk, e celermente proseguiamo per raggiungere Stanjel (San Daniele del Carso), un caratteristico paesino costruito a spirale attorno ad una collina, in seguito fortificata per difendersi dagli attacchi ottomani. Camminiamo incantate in questo antico borgo. Lungo le mura sorge anche un bellissimo castello semi-distrutto ed una torretta, meravigliosamente conservata, su cui saliamo con crescente entusiasmo. Vai Alessia col selfie di gruppo!  Sorpresa! C’è pure un drone che ci sta riprendendo.

Visitiamo anche lo splendido giardino Ferrari, che offre una bellissima vista di 180° sui monti sloveni tutt’intorno. Ed ecco che proprio in questo scenario c’è lo spuntino che ci aspetta.

E’ ora di salire in sella, facciamo benzina e ripartiamo.

Attraversiamo Lipica, la più antica scuderia d’Europa, considerata la culla dei cavalli bianchi. Il paesaggio è sorprendente, con i suoi prati di un verde esagerato, recintati da una caratteristica staccionata bianca che spicca al nostro sguardo mentre percorriamo le strade che li attraversano.

Poco dopo altra breve sosta, per testare se soffriamo di vertigini, a Risnik, una imponente dolina carsica di crollo che misura tra i 400 e 500 metri di larghezza per una profondità di circa 70 metri…  Non so perché ma mi fischiano ancora le orecchie, vero Roby, Alessia ed Elisa?

Risaliamo in moto, passiamo velocemente e senza problemi la dogana, e finalmente giungiamo alla mia Gostiona preferita, peccato che forse con lo spuntino abbiamo esagerato e non abbiamo tutta la fame che meriterebbero qui le enormi porzioni. Quindi c’è chi prende un piatto diviso in due e chi si “accontenta” del dolce (Paolaaaaa, togli lo zucchero dalla guancia!), anche questo di dimensioni esagerate.

Riprendiamo il tour dopo “pranzo” e ci dirigiamo finalmente verso il ponte di Krk risalendo la bellissima strada litoranea-montana che poi scende verso il mare, regalandoci degli scorci di una bellezza, beh, sarà ripetitivo ma qui ci vuole: “mozzafiato”.

Attraversiamo piano il ponte, in fila, quasi in rispettoso silenzio. Lo so, io ci sono stata già parecchie volte. Ma ora sto indossando gli occhi di chi lo vede per la prima volta. Ed è emozione.

C’è una piccola piazzola a metà ponte. Ci fermiamo. C’è chi toglie il casco, chi alza la mentoniera. E si sente gridare, sono grida di gioia, grida liberatorie. Si, siamo veramente arrivate fino a qui. Il ponte della foto esiste. Le “mie ragazze” sono contente. 

Attraversiamo il ponte e ci dirigiamo verso l’estremo sud dell’isola, attraversando la darsena di Punat con il sole che sta scendendo verso il mare e illumina le barche del porticciolo. Bellissima l’immagine nei nostri occhi, ma noi dobbiamo andare, un’altra sorpresa attende le nostre ospiti.

Percorriamo gli ultimi chilometri al tramonto, le rocce attorno a noi assumono un colore rossastro, il paesaggio più che lunare direi … marziano. Arriviamo a Stara Baska con gli occhi colmi di belle immagini che “non ce ne stanno più”, e offriamo alle nostre amiche un inaspettato aperitivo.

Rientriamo che ormai è buio e ci dirigiamo verso i nostri splendidi appartamenti prenotati presso la città di Krk. Il tempo di sistemarci e ci incamminiamo verso il ristorante che ci sta aspettando con un’ ottima cena. La serata termina con una passeggiata presso il bellissimo centro storico di Krk.

 

È domenica, l’appuntamento alle moto è per le 08:30. Si comincia con una lauta colazione preparata all’aperto.

La meta di questa mattina sono le spiagge di Baska. Lasciamo giù le moto e con abbigliamento leggero e comodo raggiungiamo una dopo l’altra 3 meravigliose spiagge, camminando dapprima su una spiaggia di ciottoli, poi tra gli scogli e la pineta.

Raggiunta la seconda spiaggia all’ interno di una piccola caletta siamo talmente rapite dai colori turchini del mare che non resistiamo e tutte mettiamo i piedi in acqua improvvisando una danza per resistere al gelo ed ai ciottoli sotto i piedi.

Da quanto tempo siamo in vacanza? 3 giorni? Una settimana? Un mese? il tempo qui scorre in modo diverso. Nessuna di noi vorrebbe più muoversi da questo paradiso terrestre.

È vero, dobbiamo tornare alla realtà, ma anche la visita allo splendido paesino di Baska ci regala ancora un’ emozione.

Riprendiamo le nostre moto e ci dirigiamo verso il ponte di Krk per poi rientrare, ripercorrendo l’isola in tutta la sua lunghezza.  Ma il tour non è ancora finito: ci aspettano ancora dolci curve attraverso il bosco parte del parco nazionale di Ucka.

Ci fermiamo a pranzare a tarda ora presso una tipica konoba in un minuscolo paesino poco prima del confine tra Croazia e Slovenia. Mangiamo, ma soprattutto chiacchieriamo, e ridiamo come amici di vecchia data, ascoltando Maria che si esercita a parlare con un improbabile accento veneto e ripercorrendo le tappe di questo tour che sembra essere durato una settimana.

Barbara Rocchetto

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