L’ESPERIENZA 2016

Da qualche anno l’idea di partecipare alla 20.000 Pieghe con un team di Donneinsella mi incuriosiva molto. Idea alla fine sempre scartata perchè considerata “non in target”. Voglio dire, quale motociclista donna avendo a disposizione tale budget e tempo (circa 700 euro tra iscrizione, tesseramento FMI, costi benzina ed almeno 5 giorni liberi), sceglierebbe di “tuffarsi” in un’esperienza del genere, piuttosto che rilassarsi una vacanza on the road senza ritmi e orari?

Non sapendo trovare risposta a tale quesito, decisi di provare, assieme ad altre 3 favolose compagne di avventura, Tulia, Barbara e Isabella,  il “brivido” di questa gara di regolarità!

“Ho partecipato all’ottava edizione delle 20.000 pieghe senza alcuna preparazione e aspettativa. Avevo solo voglia di leggerezza e di fare tanti km per dimenticare un periodo poco sereno”. Dice Isabella.

“All’arrivo, durante la fase di iscrizione, mi sono subito resa conto che questa manifestazione non è un semplice “gioco” e che tutti i partecipanti l’affrontano con impegno. Le uniche senza le carte stradali delle regioni che avremmo attraversato: Abruzzo, Umbria, Marche e Toscana (1:200.000) consigliate dagli organizzatori, eravamo noi! Su ogni tavolo dell’albergo gruppi di motociclisti intenti a studiare il roadbook appena consegnatoci dall’organizzazione e a tracciare su mappa, o sul navigatore, l’itinerario.

Sono seguiti tre giorni di puro divertimento, curve, tornanti, tanti km, panorami mozzafiato, colline, vista su borghi arroccati, passi, incontri con la splendida disponibilità della gente del luogo, complicità, allegria, nuovi amici, il tutto condito da tante, tante risate.

Ognuno doveva rispettare l’orario di partenza segnato sul road book, eventuali ritardi alla partenza venivano logicamente penalizzati. E cosa dire della gare di abilità una volta giunti al centro storico di accoglienza? Una vera chicca!”.

Ok, non conoscete Isabella soprannominata “La Tedesca”, mai stanca, sempre pronta, precisa e attiva con sole 3 ore di sonno a notte. Che vince pure nella categoria femminile.

Per quanto mi riguarda svegliarsi alle 6:45 per esser pronti di lì a mezz’ora è uno strazio, guidare 12 ore al giorno davvero faticoso, saltare da un birillo all’altro per la prova di abilità aspettando in fila il proprio turno un castigo divino, mettersi dopo cena a studiare il percorso anzichè svenire in stanza guardando la TV un atto impuro, correre la mattina con borse, casco, elastici tra i denti e pettorine svolazzanti con 60 secondi per imballare tutto un esperimento astrofisico ma, come quando inizi ad andare in palestra, che i primi giorni non riesci neanche a camminare e odi tutto e tutti poi però non ne puoi più fare a meno, così è accaduto anche alla 20.000 Pieghe. Cominci così ad apprezzare la sveglia mattutina perchè non vedi l’ora di scoprire nuovi percorsi, sei ormai pratico con i bagagli e non ci fai quasi più caso,  guidare tutto il giorno non ti pesa affatto anzi (condizioni dell’asfalto e climatiche influiscono enormemente sul livello di stress), e tutti gli altri motociclisti sono ormai passati dall’essere perfetti sconosciuti a perfetti quanto variegati compagni di viaggio… a parte qualche fenomeno che doveva sorpassarti e stringerti sul tornante o sgommarti davanti col suo KTM mentre tu con la tua SV stradale cercavi di scendere una stradina in ghiaia di quelle proprio fetenti.

Quindi alla domanda perchè una donna dovrebbe scegliere una gara di regolarità ad un “normale viaggio”, ora una risposta ce l’ho. Anzi più d’una.

  • Perchè la sfida ci piace;
  • perchè fare squadra ti allena anima e cervello;
  • perchè siamo tutti bambini dentro e la caccia al tesoro (in questo caso le tappe segnate sul road book) rimane una passione per molti;
  • perchè si scoprono strade che ammettiamolo, da sole probabilemte non faremmo o ne percorreremmo la metà;
  • perchè è bello scoprire i propri limiti;
  • perchè è bello scoprire i propri NUOVI limiti;
  • perchè i partecipanti sono uno più strano dell’altro;
  • perchè si mangia bene!

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE