20 Donne, differenti l’una dall’altra, provenienti da mezza Italia, tutte con degli attributi enormi e tutte spinte dalla passione per la moto.

Durante questi 2 giorni di stage intensivo Enrica e Vittoria ci hanno messe veramente a dura prova, ci sono stati momenti molto faticosi, altri esilaranti, per alcune anche attimi di sconforto, perché siamo state rivoltate sia mentalmente che fisicamente.
Da subito al lavoro con un interessantissimo corso sulle funzionalità e l’utilizzo dei nuovi Garmin 66i per affrontare la prova pratica di navigazione. Ognuna da sola, ognuna in moto con il proprio GPS, nell’inseguimento di un percorso tortuoso immerso nei selvaggi boschi liguri, fra fango, pietre e foglie… E anche se mi sono sempre ripromessa di non andare in sterrato da sola, devo ammettere che mi sono piacevolmente goduta questa intimità finora a me sconosciuta.
E’ stato bello ritrovare quel triangolino blu sul navigatore ad indicarmi la via, che mi ha subito portato alla mente il Marocco 2018. A nulla è servita l’esperienza marocchina nella quale avevo sbagliato il percorso solo 2 o 3 volte in 1.200 km… in Liguria sono riuscita a perdermi in più di un paio di bivi in soli 30 km! E come se non bastasse ho condito il tutto con qualche volo d’angelo nel fango, ma chiaramente solo per far pratica nel sollevare la moto da terra nel caso mi servisse durante il raid!
La sera abbiamo avuto modo di conoscerci meglio tutte e devo ammettere che l’edizione Chica Loca 2020 sarà ricca di interessantissime concorrenti, o come piace pensare a me, compagne. Ci sono ragazze di tutte le età, dai 24 ai 54 anni, e devo ammettere, una più loca dell’altra… Saremo il doppio delle partecipanti (20, rispetto alle 10 del Marocco) e di un livello più alto. Ci saranno anche 6 Lady Enduro Project, tra le quali anche Anna Sappino… che poco più di 1 mese fa ha cinto il suo ottavo titolo italiano di Enduro femminile. I team (coppie) saranno in tutto 8 e le marathon (singoli piloti) saranno 4.
Pare che anche il livello tecnico dei tracciati sia superiore. Ci sarà molta più sabbia quest’anno e un maggior numero di prove CAP: quelle prove in cui anziché avere una traccia da seguire, il navigatore mostra un punto da raggiungere percorrendo meno km possibili, una sorta di orienteering in cui si dovranno raggiungere i vari CAP cercando di spostarsi in linea retta, scavalcando dune e ostacoli.
Un’altra differenza importante rispetto alla prima edizione, è il fatto che la nostra fedeltà al tracciato verrà presa in considerazione solo all’interno delle prove speciali, mentre tutti i trasferimenti non saranno monitorati, quindi se vedremo in lontananza un’oasi o altro che ci interessa, potremo uscire dalla traccia (chiaramente in modo responsabile) e tutti i metri in più non saranno calcolati…
Rispetto allo scorso anno in cui abbiamo alloggiato ogni notte in splendidi alberghi a parte una singola notte in campo tendato nel deserto, in Oman sarà l’opposto. Solo la prima e l’ultima notte in albergo e tutte le altre nell’hotel en plein aire da milioni di stelle. Faremo vita da campo, senza rete telefonica, con un camion per i trasporti dei bagagli, che diventerà anche la base logistica dell’organizzazione, nonché la cucina. Avremo fino a 3 litri di acqua al giorno per lavarci, e questa sarà forse la prova più dura per tutte!

Elisa Rovizzi

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