HONDA CRF 250: L e RALLY a confronto
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HONDA CRF 250 L (4.990 euro f.c.)
La piccola Honda con la quale abbiamo affrontato il tracciato misto stradale e off-road della “Seconda Piena” è davvero un’ottima moto per questo genere di percorsi.
In effetti è la classica enduro con la quale puoi uscire di casa, percorrere un tratto di asfalto senza avere l’impressione di stare dentro un frullatore e poi immergerti nella natura attraverso percorsi sterrati per tutti i livelli.
La CRF 250 L ci ha messe a nostro agio perchè ha misure ridotte (altezza della sella 875 mm), un peso contenuto (140 kg) e una docilità che la rende davvero fruibile anche per chi non è un esperto del fuoristrada. E’ maneggevole, sprintosa e non manca certo di carattere, anche se non è una moto da competizione. Però il suo look ispirato alla sorella da cross e il motore con 24 cv si fanno notare e regalano divertimento a tutti i piloti.
Grazie alla sella stretta tutti riescono a toccare sulla CRF e la semplicità di guida è davvero apprezzabile, la trovo adattissima a chi vuole iniziare a praticare questa disciplina senza costi esagerati e con una moto che non metta in difficoltà, il cambio è davvero preciso e morbido, cosa che si apprezza nella guida in piedi.
HONDA CRF 250 RALLY (6.190 euro f.c.)
La Rally cambia un po’ le carte in tavola, è più accessoriata, ha un serbatoio maggiorato (10 litri) che consente un’autonomia di quasi 300 km e una carena da vera regina della Dakar. Il cupolino fisso ripara dal vento e le dona un look più aggressivo della sorellina 250 L. La sella è 20 mm più alta da terra per via delle sospensioni con maggiore escursione, pesa qualche chiletto in più (157 kg: anche per via del serbatoio più capiente), questi due fattori fanno si che la moto non sia proprio comoda da manovrare da ferma se non si è altissime. Molto comodo anche il piccolo vano portaoggetti posto sul fianchetto, che permette di poter riporre ad esempio una compatta tuta antipioggia. L’impianto frenante anteriore è più potente e preciso, grazie ad un disco flottante da 296 (sulla L è fisso da 256 mm). A dire il vero quello della L ci è sembrato un po’ scarso e la leva arrivava subito contro la manopola. Inoltre l’ABS si può disinserire solo sul posteriore e non essendo abituate all’ABS in fuoristrada, ci sembrava strano quando si inseriva, probabilmente bisogna farci un po’ l’abitudine. In compenso la Rally ha davvero delle sospensioni confortevoli nonostante la forcella non sia regolabile, sembra di galleggiare sulle asperità.
Entrambe le moto sono dotate del medesimo motore monocilindrico bialbero a 4 valvole da 250 cc che prevede i tagliandi ogni 12.000 km come le moto stradali e questo denota la robustezza dello stesso e la sua affidabilità, altri punti a favore per chi vuole una moto tuttofare, con la quale scorrazzare felice fuoristrada, ma che magari può accompagnare al lavoro o al bar la sera per bersi un aperitivo. Sono moto semplici da gestire, divertenti da guidare e che non si presenteranno mai nervose anche se commettiamo qualche errore o incertezza nella guida; inoltre una gamma varia di accessori permette di allestirla anche con borse per affrontare viaggi che prevedano on/off-road, come ad esempio la Via del Sale.
Ciò che accomuna questi due modelli è la fruibilità che trasmette a tutti, ai piloti più esperti, ma anche a chi non nasce endurista, ma si ritrova immediatamente a proprio agio e può divertirsi davvero fin dalla prima mulattiera!