Inseguendo Chica Loca 2022

Il rally motociclistico al femminile giunge alla sua terza edizione e, dopo il Marocco e l’Oman, si trasferisce in Sardegna. Noi di donneinsella, da sempre sostenitrici di questa iniziativa, abbiamo partecipato inseguendo Chica Loca lungo le strade e gli sterrati della edizione 2021.
Laura Cola con la cfr 250 rally in fuori strada
Miriam Orlandi con la Himalayan 500 Royal Enfield su strada.
Dopo aver caricato le due moto sul fantastico furgone della scuola donneinsella, siamo pronte a catapultarvi nella prima tappa.

LIVORNO – OLBIA
Uno spiazzo dinnanzi alle immense navi raccoglie moto, bagagli, sogni e pilote. L’organizzazione ha pensato a tutto:
spiazzo per radunarci prima della partenza;
parcheggio per i furgoni che resteranno qui mentre saliremo tutte assieme sulla nave, rigorosamente tutte in moto;
fotografi (così noi saremo libere di divertirci senza pensare alle foto ricordo);
meccanico al seguito, in moto;
medico al seguito, in moto;
ambulanza 4×4;
furgoni assistenza con moto sostitutive;
furgone per i pranzi durante la gara.
“Antonella, Giulia, …Laura, Miriam” ed i biglietti sono già nelle nostre mani.
Saliamo a bordo con le nostre moto, per ora, ben pulite. Una delle ragazze mi si avvicina e mi dice: “Ho il cuore che fa più rumore della moto”. Riesco solo ad immaginare la loro emozione. Per molte di loro è la prima volta ad un rally e per altre è anche la prima volta in Sardegna. Le incognite accendono le emozioni.
Sulla nave ci attende la cabina, la cena, la notte, la colazione e l’ansia.
Il Briefing è lungo: Enrica Perego, ideatrice del Chica Loca, è molto accurata. Ogni cosa è studiata, organizzata e ben spiegata.
Buonanotte. Domani si comincia.

OLBIA – BUDDUSÒ
Lo sbarco è ordinato. In una apposita area le ragazze si preparano alla prima partenza del rally.
La mappa del loro tragitto è un intenso fuoristrada che Laura percorrerà ogni giorno con loro ma senza mettersi in gara. Partirà dinnanzi a tutte per potersi fermare nei punti più impegnativi e fotografare le ragazze che sfrecciano ed aiutare quelle più in difficoltà.
Io sono felice di poter tornare in questa meravigliosa terra piena di misticismo e natura.
Decido quindi di godermi i panorami dell’entroterra, meno conosciuto della costa ma intensamente ricco di paesaggi selvaggi: profumo di mirto, fichi d’India e chiesette bianche contornate dalla semplicità del silenzio saranno la mia scelta di oggi.
Raggiungo, dopo essermi goduta la strada in tutta tranquillità, il punto ristoro: un leggero altipiano popolato di sassi , mucche e pale eoliche.
L’organizzazione ha allestito un rinfresco rapido e sostanzioso: biscotti, cioccolato, frutta secca, finocchi e formaggio. Le ragazze trovano tutto perfetto per rifocillarsi e ripartire al volto e lo fanno con la classica fretta di chi è già immerso nello spirito della gara. Sorridenti e determinate suscitano in me tanta ammirazione.
Laura arriva e con lei un gregge di capre che sembrano venute a salutarla: imperdibile selfie con le capre e via a visitare la Sardegna.
Con Laura ci rilassiamo nel centro di Buddusò a scoprire gli affreschi dedicati agli ultracentenari del paese.
Un Bar diventa la nostra sosta e la nostra porta su questo mondo sconosciuto: la Barbagia. Un tempo terra di briganti oggi terreno di rally motociclistici ed automobilistici.
L’accoglienza è una sorpresa arricchente: un gruppo di ragazze e ragazzi del bar ci invita a chiacchierare con loro. I racconti della vita dei centenari si intrecciano con i saluti dei passanti che si congratulano con noi della bravura delle ragazze: non sono passate inosservate.

BUDDUSSÓ – OLLOLAI
Oggi mi straforò di curve: la Sp 50 è ben pavimentata. Un susseguirsi di curva e controcurva fino a Sant’Anna dove trovo un po di ristoro al monastero di Nostra Signora della Annunziata. Il borgo di case bianche è desertico: si popola a maggio per la festa ma desertico sembra un villaggio messicano abbandonato.
Mi rituffo nelle curve per raggiungere le ragazze al punto ristoro sul lago di Gusana dove le ragazze cercano un po di refrigerio tuffandosi nel lago. Come non potevano scatenarsi essendo loro Chica Loca?
Loro ripartono per l’intenso fuoristrada ed io ho appuntamento a Mamoiada con un intagliatore di maschere di legno: tipiche dei Mamuthones per il carnevale. Trascorro due ore piacevoli immersa nel profumo del legno e del mirto: immancabile il liquore sul tavolo offerto ai clienti. Nel frigorifero il formaggio di capra ingolosisce i turisti ed io mi godo la versione spalmabile su di un bel pezzo di pane Carasau.
Rientro in tempo per l’evento “100 donne vesite di rosso” in piazza a Ollolai.
Le danze popolari, il sindaco che offre vino e dolcetti a tutti e la nebbia che ci circonda nel campo tendato nel parco nazionale, rendono questi ricordi magici.

OLLOLAI – ARBOREA
La piana che mi separa di Arborea potrebbe essere un veloce tragitto lungo la superstrada o un lento tortuoso cammino immersa tra coltivazioni agricole e piccoli paesini. Inseguendo Chica Loca ha però lo scopo di inoltrarsi nei luoghi più nascosti e farsi sorprendere da ciò che non ti aspetti. Ecco che a Fordongianus scovo le antiche terme romane e mi immenso nelle acque calde e fredde perché è un buon moto per attendere l’arrivo di Laura: le voglio mostrare Tharros.
L’area archeologica è sulla spiaggia e fin qui non ci sarebbe nulla di particolare se non che, quando la marea si alza, alcune colonne vengono parzialmente sommerse dall’acqua e questa immagine mi piace molto, ma alle 17 è già chiuso e noi scegliamo di goderci il tramonto sul mare per poi raggiungere le ragazze al resort: questa volta niente tenda.

ARBOREA – SEULO
La partenza da Arborea ci riserva la dolcezza dei fenicotteri rosa immersi con una gamba sola nei luminosi stagni.
Le ragazze ripartono per la gara su terreni sassosi ed io mi riemergo nella Barbagia.
Se penso che 20 anni fa il meraviglioso entroterra era temuto dai turisti, ora invece vi trovo tutta la bellezza selvaggia di questa terra, senza disdegnare piacevoli soste al bar di qualche piccolo villaggio che subito si anima attorno alla mia Royal Enfield Himalayan.
Giornata facile: guida sciolta e tante piccole soste nei punti in cui il mio percorso incrocia quello delle ragazze.
Mi piazzo tranquilla a bordo strada e le attendo sfrecciare tra i boschi accanto a me, oppure da sopra un ponte le osservo come se fossi un drone: emozionante.
Ormai le ragazze mi conoscono: appaio ai punti ristoro con una qualche prelibatezza locale. Oggi è il turno dei torroncini di Tonara: fatti con il miele, non con lo zucchero.

SEULO – OLIENA
Oggi le ragazze si inerpicano per strade lontane dal mio percorso. Una deviazione che mi porta in una zona sconosciuta anche a me che frequento spesso la Sardegna: sono nella Ogliastra. Ho tutto il tempo di una visita turistica che merita la fatica: il nuraghe Serbissi.
La breve strada sterrata mi fa comprendere perchè ho scelto il percorso turistico di “inseguendo Chica Loca”
lo spettacolo che ho dinnanzi è uno dei nuraghe meglio conservati: si può anche salire sul tetto ed ammirare la visuale che queste torri avevano su tutto il territorio e pure scendere nella grotta sottostante dove venivano protetti il cibo e gli animali. Solo 3 € in dono alla associazione che gestisce e mantiene il tutto.
La sorpresa arriva durante la discesa: salendo non avevo notato il panorama alle mie spalle, mi rendevo conto che mi stavo infilando tra le rocce ma non immaginavo che avevo attraversato un crepaccio che mi ricorda molto i film del far west. Sono nella meravigliosa Ulassai: un parco giochi naturale per qualsiasi attività escursionistica.

OLIENA – CAPO CODA CAVALLO
La costa è il mio obiettivo di oggi: la strada è perfetta, il clima è fresco ma con un caldo sole. Mi godo ogni curva, ogni panorama che affiora dietro alla ricca vegetazione.
Budoni, San Teodoro: sono nomi che hanno reso famosa la costa sarda ed il mare di un immenso blu mi racconta perchè.
Mi fermo a pranzo in uno dei tanti locali in spiaggia: scelgo a caso, tanto so che si mangia sempre bene.
Arrivo a Capo Coda cavallo con largo anticipo per poter accogliere le ragazze al traguardo.
L’hotel che ci ospita ha una posizione perfetta per vederle arrivare lungo la striscia di terra circondata dal mare. Posso vedere i loro sorrisi, sentire la loro gioia.
Hanno vissuto un’esperienza fantastica, ed io con loro, semplicemente “inseguendo Chica Loca”

Miriam Orlandi

Miriam Orlandi

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