Ciclovia delle isole di Venezia

Oggi vi porto a pedalare lungo la Ciclovia delle isole di Venezia, partendo dalla terraferma e raggiungendo, tramite ciclabile, la splendida Venezia;  da qui prendendo il ferry boat raggiungeremo il Lido di Venezia e poi l’isola di Pellestrina.

I periodi migliori per percorrere questo itinerario sono la primavera e l’autunno, per evitare il troppo caldo e la ressa estiva.

Scelgo come punto di partenza per la descrizione di questo itinerario il Parco di San Giuliano a Mestre, che raggiungo in bicicletta direttamente dalla mia abitazione, ma attorno al quale troviamo 3 ampi parcheggi (a pagamento dopo la terza ora di sosta) per chi lo raggiungesse in macchina.

Al parco si trova un piccolo bar dove far colazione prima di dirigersi verso il ponte della libertà che ci porterà a Venezia.

Dal parco ci dirigiamo verso il forte Marghera e da lì seguiamo le indicazioni per raggiungere il piccolo sottopasso ferroviario della stazione di Porto Marghera che ci porterà davanti all’edificio del parco scientifico tecnologico Vega Park.  Riprendiamo la ciclabile per raggiungere il Ponte della Libertà. Percorriamo il ponte sulla laguna, con lo sguardo rivolto a Venezia, in un assurdo contrasto con il paesaggio dall’aspetto “apocalittico” di porto Marghera che lasciamo alle nostre spalle. La strada che percorriamo è una ciclabile dedicata, messa in sicurezza tramite un guardrail che la separa dalla strada e più lontano dalla ferrovia.

Verso la fine del ponte imbocchiamo obbligatoriamente un tratto di ciclabile a sbalzo, veramente d’effetto.

Se la giornata è limpida possiamo osservare alla nostra sinistra le Dolomiti che si specchiano nella laguna.

Giunti alla fine di questo tratto dobbiamo svoltare a destra in direzione Tronchetto, per prendere il ferry boat. Informatevi prima sugli orari del ferryboat sul sito della compagnia di trasporto ACTV (https://actv.avmspa.it/sites/default/files/avm/navigazione/Actv_nav_linea_17.pdf) in quanto ce n’è mediamente uno ogni 50 minuti e la durata del tragitto è di circa 35 minuti. Il costo del trasporto bici è di 1 € a tratta, mentre il costo per persona varia a seconda che siate in possesso (1,50 €) o meno della Venezia Unica City Pass (per chi non è in possesso il costo può essere discretamente elevato, consiglio di informarsi anche per questo https://www.veneziaunica.it/it/content/come-richiederlo).

Una volta sul ferry vi consiglio di lasciare le bici dove vi viene indicato dagli addetti e salire ai piani superiori per godere della vista di Venezia alla vostra sinistra, lato fondamenta Zattere, e dell’isola della Giudecca alla vostra destra, con l’imponente Molino Stucky.

Tenete poi pronta la macchina fotografica o il cellulare per quando sarete davanti a Piazza San Marco.

Scesi al Lido facciamo un salto a nord dell’isola a vedere la bocca di porto e magari il piccolo aeroporto Nicelli dove, in tempi molto antichi, mi lanciai per la prima volta col paracadute.

Ritorniamo quindi indietro per raggiungere e percorrere il Gran Viale Santa Maria Elisabetta, il viale principale dell’isola del Lido, fino a raggiungere il lungomare Guglielmo Marconi. Con le bici a mano possiamo entrare nella zona della spiaggia libera dando così uno sguardo al mare, sostando per un panino o per un caffè al bar.

Tornando a pedalare sul lungomare Marconi (si tratta di una strada carrabile con degli ampi marciapiedi ai lati, non una ciclabile dedicata) possiamo osservare il Gran Hotel Des Bains, il secondo per importanza e vecchi fasti, ora purtroppo chiuso, (ma sembra finalmente in restauro), il casinò, il famoso edificio dove si svolge la Mostra del Cinema di Venezia, e il bel palazzo moresco del Grand Hotel Excelsior.

Dopo circa 3 km di rettilineo la strada curva a destra e diventa via Cristoforo Colombo. In questo punto, proseguendo lungo il mare, comincia il tratto ciclopedonale dei Murazzi (“i Murassi” per i veneziani). Si tratta di un percorso con pavimentazione in cemento, ad uso esclusivo appunto di pedoni e ciclisti, ma non essendo molto largo è necessario prestare attenzione ai pedoni, separato dalla spiaggia dai murazzi, costruiti per difendere l’isola dalle mareggiate.

Lungo questo tratto di spiaggia si possono contare numerose e fantasiose capanne, stile Robinson Crusoe, costruite dai lidensi riciclando il materiale portato dal mare. Qui possiamo trovare tavolini e sedie per fare picnic, e i più fortunati anche dei divanetti per il relax, tutto rigorosamente vista mare.

All’altezza di Malamocco scegliamo di uscire dalla ciclabile per visitare questo borgo tipicamente veneziano, per poi proseguire lungo la ciclabile Lido Pellestrina fino agli Alberoni dove troveremo l’approdo del successivo Ferryboat che ci porterà a Pellestrina. La frequenza è uno ogni mezz’ora e la durata del tragitto è di 10 minuti. https://actv.avmspa.it/sites/default/files/Actv_nav_linea_11_0.pdf .

Scesi nella località di Santa Maria del Mare a Pellestrina, riprendiamo la nostra bici seguendo le indicazioni per la ciclovia delle isole di Venezia: il primo è un tratto promiscuo ma poco dopo sulla destra si imbocca la nuova pista ciclabile dedicata con una vista straordinaria sulla laguna. Si attraversa poi il paesino di San Pietro in Volta con le sue caratteristiche case di pescatori; il centro è pedonale quindi, mi raccomando, bici a mano.

Alcune tratti dell’isola sono talmente stretti che vi ritroverete a guardare a destra e a vedere la laguna e a sinistra a vedere i murazzi che ci dividono dal mare.

C’è la possibilità di camminare sopra i murazzi, salendo dei gradini e in un paio di casi anche tramite delle rampe, anche se non è propriamente ciclabile, ma ne vale la pena per vedere il mare anche da questo punto di vista.

Pedalando ancora lato laguna si raggiunge Pellestrina, con le sue case tipiche tutte colorate. Attraversandola si rimarrà inebriati dai profumi di pesce e fritturine che escono dai vari ristorantini presenti lungo l’isola.  È permesso l’ingresso solo a piedi quindi le bici vanno lasciate fuori o portate a mano.

Molti turisti si fermano qui, mentre vale la pena proseguire fino alla punta più estrema, raggiungendo la pineta di Ca’ Roman, una riserva naturale protetta che stupisce per la diversità del paesaggio rispetto a quello incontrato finora.

Esiste anche una piccola area picnic in corrispondenza dell’ingresso. All’interno della pineta troveremo anche numerosi bunker in parte ancora visitabili, e alcuni percorsi che ci porteranno al mare.

Per il rientro possiamo percorrere la stessa strada dell’andata, con la possibilità di alcune varianti, oppure si potrà prendere il ferry boat per Chioggia. Ma questo è un’altro tour.

Difficoltà

Paesaggio