Triumph Tiger 900 Rally Pro
TESTER
Complimenti alla Triumph che è riuscita, nel passaggio dalla 800 alla 900 cc. a migliorare significativamente una moto già eccellente!
Cosa hanno migliorato :
✔️Motore, ciclistica, gestione dei pesi, elettronica.
Cosa mi è piaciuto :
Erogazione del motore, che anche ai bassi regimi risulta elastico e fruibile; la nuova distribuzione degli scoppi le dà quel carattere che prima le mancava; è un 3 cilindri, ma si comporta come un bicilindrico in certi casi, ed in altri come un 4 cilindri;
Spostamento del baricentro in basso ed avanzato (rende la moto ancora più facile da guidare);
Frenata sicura e precisa in ogni circostanza (grazie al top impianto Brembo con Abs Cornering!
Cerchio da 21 pollici all’anteriore: la alza di un pochino rispetto alla sorella Gt, ma porta a dimenticarti delle asperità dell’asfalto e quando decidi di fare un po’ di fuoristrada, sei subito a tuo agio!
Posizione di guida: triangolazione tra sella, manubrio e pedane a mio avviso ottima , non stanca sia nella guida turistica sia nella guida più spinta;
Estetica moderna ed accattivante, un giusto mix tra eleganza sportività, grazie all’ottima matita del designer italiano Rodolfo Frascoli ;
Assemblaggi e blocchetti ben fatti e curati da vera cruiser premium, con comandi retroilluminati ;
Facile ed intuitiva la gestione delle piattaforma inerziale che agisce su Abs, Traction Control e sulle varie mappe, il tutto racchiuso in un cruscotto Tft da 7 pollici a colori;
Sella non altissima, quindi adatta anche a chi, come me, raggiunge di poco i 170cm
Cosa non mi è piaciuto :
Downshift (cambio elettronico), continuo a preferire di essere ancora io a gestire la frizione in scalata, nonostante funzioni bene.
Pneumatici della versione in prova troppo stradali, essendo il modello Rally avrei preferito una gomma tassellata che fosse bivalente per l’uso sia on sia off road.
Da ferma metterla sul cavalletto centrale richiede una certa forza.
Saliamo in sella
Appena accendi il quadro ti si presenta un ampio monitor “TFT” a colori, che racchiude tantissime informazioni e ti permette in maniera molto semplice di scegliere tra le varie mappe già preimpostate (Road, Sport, Rain o Offroad), oppure di calibrarne una ad hoc con i setting di tuo gradimento.
Mettendosi alla guida si ha subito una sensazione di guidare una moto qualitativamente ben costruita e curata anche nei particolari.
La nuova distribuzione degli scoppi (1.3.2), crea un sound profondo che scandisce da subito, soprattutto ai bassi regimi, una risposta più corposa ed una reattività da bicilindrica purosangue.
A livello personale nella guida stradale, continuo a preferire moto con potenza sotto i 100 cavalli: ritengo che per viaggiare e divertirsi siano fin troppi!
In questo caso abbiamo 95 Cv come nella versione precedente, sebbene questo dato non sia cambiato, ciò che veramente è cambiata è la coppia. Un’iniezione del 10% di potenza che all’apertura della manopola del gas produce un concerto grazie ad un magnifico sound e regala puro divertimento per l’accelerazione esplosiva.
Per Triumph la cura dei particolari è storia nota, ma in questa moto rispetto alla precedente lo si nota ancora di più!
Le migliorie hanno riguardato tutto, dalla ciclistica (con un nuovo telaio ed un impianto sospensioni in questa versione Top affidato a Showa) all’elettronica con nuove e più raffinate tecnologie, come la piattaforma che gestisce Traction Control e l’Abs di tipo cornering.
Quindi da guidare come è?
Come anticipato è una moto comoda grazie ad una rivisitata posizione di guida ed una sella più stretta che ti fa appoggiare meglio i piedi a terra.
Una moto facile ed intuitiva da subito, che con il nuovo baricentro più basso, ti premette di farla scorrere veloce tra le curve, ma anche di farti fare le manovre lente con estrema disinvoltura. Negli ultimi tempi sto apprezzando sempre di più il cerchio da 21” della ruota anteriore, che se da una parte ti regala curve tonde meno spigolate, dall’altra ti fa scorrere nelle strade cittadine senza quasi percepire le asperità degli asfalti rovinati, delle buche, dei tombini, delle canalette, delle rotaie, ecc.
Sa essere molto divertente, perché il tre cilindri inglese spinge sempre, sia ai bassi regimi sia ai medi. Il risultato è che la si può guidare sia facendo emergere il suo lato sportivo accentuato da un buonissimo cambio elettronico sia Up che down, sia facendosi condurre per strade ed autostrade per lunghi e comodi viaggi.
L’unica nota negativa della mia prova è non aver trovato la moto equipaggiata con uno pneumatico più idoneo all’uso anche in Off Road, per cui ho avuto il coraggio di farle fare solo brevi strade sterrate per poter provare la mappa Offroad.
Concludendo ritengo che nell’attuale mercato delle sport Tourer la Tiger 900 la troveremo a dare molto filo da torcere a modelli quali Africa Twin e Ktm 790 AdvR!!!
Uno speciale ringraziamento a tutta la concessionaria Triumph Verona , per laro sempre generosa disponibilità .