Andiamo a saziare la fame di curve rimasta: la Sp35 e la Sp13 non ci lasceranno certo insoddisfatte, e le curve da Camposilvano fino a Passo delle Fittanze vi ubriacheranno!
Certo, occorre fare questa strada con molta prudenza, perché è percorsa in entrambi i sensi di marcia sia da motociclisti, sia da abitanti della zona sia da escursionisti.
Salendo merita fare una deviazione verso Giazza, bella località incastonata tra i boschi all’inizio della Val D’Illas, anticamente abitata dal popolo Cimbro di cui ancora conserva certe tradizioni folcloristiche e di cui in paese è presente l’interessante “Museo dei Cimbri”, in via dei Mercanti, aperto nei pomeriggi di sabato e domenica.
Il divertimento vero inizia ora a Passo delle Fittanze (1.399 m. di quota).
Appena prima di arrivare in vetta c’è la possibilità di inserirsi sulla SP14 dove il bell’ asfalto di cui abbiamo goduto fino a poco fa lascia il posto ad una strada bianca molto compatta e facile da guidare. Ma, se per il fondo la SP14 non è delle migliori, per i panorami mozzafiato è unica!
La strada per Passo delle Fittanze, soprattutto salendo dal lato trentino , è una salita davvero tosta con una miriade di curve e tornanti stretti, forse una delle più belle in assoluto di tutte le Prealpi.
Molta molta attenzione e prudenza perché è stretta e sale di quota rapidamente.
In cima al passo trovate un piccolo baretto dove si può sorseggiare un caffè e riposarsi ammirando il panorama.
Scendendo, una volte uscite dal bosco con il suo serpentone unico tra gli alberi, fermatevi a godere della bella vista sulla valle dell’Adige verso il Trentino, e fate un salto anche ad ammira il ponte di Veja: è un arco naturale a Sant’ Anna D’ Alfaedo ampio circa 40 metri, una larghezza di venti e uno spessore di nove.
Un vero e proprio ponte misteriosamente costruito da madre natura attraverso, probabilmente, l’erosione di un’antica caverna carsica.
Ai lati del ponte ci sono alcune grotte che sarebbero state abitate addirittura 100.000 anni fa, come dimostrerebbero alcuni reperti. L’eccezionalità del ponte ha sempre destato curiosità, tanto che il Mantegna lo ritrasse negli affreschi de La Camera degli Sposi nel palazzo Ducale di Mantova.
E’ ora di rientrare: da Negrar arrivare a Verona è un attimo, ma questo giro soddisferà molti palati!