Kawasaki Z 650: non chiamatala più “Zetina”
TESTER

Sono poche le modifiche apportate a questo modello rispetto al precedente, ma sono di grande sostanza!
E’ di sicuro la sostanza che i tecnici di Akashi hanno cercato quando hanno progettato la nuova Z650, grazie al miglioramento di un prodotto già ben fatto.
Cosa hanno riguardato questi interventi?
- I lato estetico: con un restyling che ha coinvolto sia la parte anteriore sia la parte laterale;
- Il comfort: con una sella passeggero più imbottita, ma che allo stesso tempo non intacca la linea filante;
- Impianto di aspirazione e condotti;
- Impianto di scarico più corto e sinuoso nei collettori, predisposto per le normative Euro5;
- Il Cockpit con strumentazione TFT a colori e regolabile;
- Pneumatici di primo equipaggiamento Dunlop Sportmax Roadsport II.
Cosa mi è piaciuto:
? – L’estetica più moderna con faro doppio full led anteriore in pieno stile ”Z”
? – Agile e maneggevole nel misto, velocissima nelle discese in piega e molto stabile in curva
? – Erogazione del motore più dolce e fluida, risulta meno brusco nell’ON/OFF soprattutto ai bassi regimi
? – Impianto frenante molto efficace, con cui però bisogna prenderci la mano, soprattutto sul mordente freno anteriore;
? – Manubrio largo ma non troppo ed un pò caricato in avanti , per esaltare la natura sportiva di questo modello;
? – La connessione con il telefono tramite la App Rideology, che da una parte sul display TFT della moto mostra avvisi di messaggi e/o chiamate dirette dal cellulare, mentre in uscita sul telefonino si possono scaricare i dati di viaggio, quasi una sorta di telemetria
Cosa non mi è piaciuto :
? – Avrei preferito una forcella anteriore regolabile, essendo una naked sportiva adatta a motociclisti con diverse esperienze
? – Il sound fin troppo gentile, ma per fortuna a richiesta nel catalogo ufficiale c’è un bel Akrapovic;
? – Avrei osato qualcosa di più anche nelle colorazioni, per esaltarne la sportività.
Saliamo in Sella
Appena si sale in moto e si gira la chiave, si nota subito il grande display TFT che ti fa percepire la sensazione di essere su una moto moderna e ben curata.
Il feeling con la sorella maggiore ‘Z900’ è evidente.
La posizione in sella risulta comodissima e con i piedi ben appoggiati a terra grazie ad un altezza della sella di serie di 790 Mm (alzabile a richiesta e consigliata per chi è più alto di 175 cm).
Anche la conformazione del serbatoio ed il peso ridotto di 183 kg in ordine di marcia accentuano l’effetto slim, per cui si capisce come questo modello sia molto gradito anche dal mondo delle due ruote al femminile.
Il motore mantiene gli stessi cavalli del modello precedente ma sono stati modificati i condotti e l’airbox per avere una migliore erogazione ai regimi medi, soprattutto nel range dai 3500 ai 7000 giri, con il risultato di avere una moto ancor più divertente e godibile se guidata fuori dalle strade cittadine.
Per il comparto ciclistico tutto confermato con telaio in tubi in acciaio, forcella a steli tradizionali e monoammortizzatore regolabile nel precarico.
Quindi da guidare come è?
L’appellativo ‘Zetina’ ora le calza un po stretto.
Sicuramente alcuni particolari tecnici come peso, altezza e potenza della Z650, ricordano ancora i motivi per cui questa moto si era guadagnata tale soprannome.
Ma le migliorie apportate la fanno assomigliare molto di più ad una ‘Z’ vera e propria, insomma una vera Kawasaki con tutte le sue peculiarità.
Alla guida risulta stretta sui fianchi, molto agile e maneggevole nella guida, sia nel traffico sia nelle strade di collina. Frizione e cambio sono sempre precisi e morbidi negli innesti a qualsiasi andatura. Altra nota di merito va alle leve, entrambe regolabili di serie.
Il motore, sebbene sviluppi gli stessi cavalli della precedente, ha guadagnato molta linearità nell’erogazione, con il risultato di non strappare mai, anche quando il numero dei giri scende molto .
Allo stesso modo però, quando si va a girare la manopola del gas con irruenza, il vero carattere ‘Z’ esce con tutta la sua vigoria.
Che sia una moto votata alla guida allegra, lo si percepisce da subito anche nella taratura delle sospensioni un po’ sostenuta soprattutto nel mono, con il vantaggio che quando si esce per le gita fuori porta, risulta proprio esprimere tutto il suo Dna da naked sportiva.
Allo stesso modo però, se condotta con dolcezza, risulta un moto molto comoda da guidare e tutte le percezioni di semplicità vengono confermate al passare dei chilometri passati in sella.
A parere mio la Z650 nasce per essere una moto facile e che non intimorisce, soprattutto se chi la guida è alle prime esperienze. Ma se viene guidata con un po più di sprint esalta tutte quelle sensazioni di guida che spesso si trovano su cilindrate superiori e invita ad una guida sportiva.
Un ringraziamento particolare per Mattia Zuliani ed alla concessionaria Kawasaki
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