È ormai giunta alla 3° edizione la collaborazione nata tra lo IED (Istituto Europeo di Design) e la BMW Motorrad.
Ai tesisti di design del prodotto di tutto il mondo era infatti stato chiesto, lo scorso anno, di personalizzare e creare allestimenti per target specifici della G310R. Uno dei target da analizzare, ripreso anche quest’anno è stato “una versione moto da donna”. Ed è a tal riguardo che il prof. Cristiano Oliva, docente del corso di design del prodotto mi chiamò per tenere una lezione allo IED al suo gruppo di studenti.
Come dev’essere una moto femminile? Comincio sempre dicendo che la formula magica non esiste ma so per certo cosa non vogliamo (per esempio che in automatico si pensi a decori e colori rosa, per quanto ad alcune di noi piacciano!). Ad ogni modo, ero curiosa di vedere il risultato della “mia lezione” ed anche per questo che andai quest’estate al Next 100 Festival BMW presso il Circuito di Monza.
Qui l’allestimento dell’area dedicata al progetto IED era stato studiato dagli studenti di Interior Design e scenografia degli eventi. A loro infatti era stato affidato il compito di ideare una strategia di comunicazione che portasse all’evento finale di presentazione della moto.
Entro nell’area quindi e cerco, tra le tavole appese, quella “più femminile”. Nel complesso vedo progetti abbastanza standard che richiamano molto lo stile di altri modelli della casa. Un solo disegno stravolge completamente le regole: si intitola “Savannah”!
Savannah, prototipo dalle linee sinuose e futuristiche, che piaccia o meno, l’unico modello fuori dagli schemi, senza paura di osare. Ecco, ho pensato, questo è lo spirito giusto, che al di là dei dettagli tecnici per noi donne si tratta più di un emozione che ci deve trasmettere la nostra moto! Poco importa se il progetto premiato appartiene a due studenti di un istituto straniero e non al gruppo di Milano a cui avevo parlato, mi sento comunque in piccolissima parte partecipe del risultato!