Punto di partenza per il weekend, il Cowboys Guest Ranch di Voghera, una grandissima area per rodei in perfetto stile Far West, con cavalli, tori, residence, saloon e non solo. Alcune di noi sono arrivate la sera, altre direttamente la mattina pronte per partire ma prima di tutto per fare colazione! Pancakes, sciroppo d’acero, uova, bacon e tanto sole nonostante le pessime previsioni meteo.

Con la pancia piena e il sorriso sulla faccia “la scarsa ventina” parte. Ci si addentra quasi subito nella zona precollinare dell’Oltrepò pavese tra colli, vigneti e scorci d’un tempo. Respiro. I profumi della natura che si colora d’autunno sono unici. A Zavattarello, piccolo borgo medievale nell’alta Val Tidone, ci aspetta la visita guidata al pittoresco Castello del luogo. Ristrutturato e perfettamente custodito, pare sia oggi occupato dal fantasma di Pietro dal Verme, signore del castello nel XV secolo. Tra curiosità e leggende, storia e verità raccontate dalla nostra bella e simpatica Virginia, si fa ora di pranzo. Ci aspetta un bis di tortelli a “L’Incontro delle Tre Gemelle” nella piccola piazza con gestione tutta al femminile.

Nuovamente a pancia piena (!) ci dirigiamo verso l’alto Appennino e affrontiamo il passo Penice fino a Bobbio, nella Val Trebbia. Bobbio, caratteristico borgo medioevale fatto di pietra e strette viuzze, famosa per il Ponte Gobbo ed il suo passato di arte e cultura, ci offre lo spunto per una piccola pausa. Ma siamo donne e l’arte sembra interessarci meno ora che l’albergo è vicino e sappiamo ad attenderci un’ area wellness di tutto rispetto! Percorriamo Passo Scaparina dalle morbide curve e con esso l’ultimo tratto di strada che ci separa da idromassaggio nel verde, sauna e un’abbondante cena.

L’indomani mattina i Piani di Lesima e le montagne tutt’attorno sono illuminate da un sole che buca le nuvole.  Il paesaggio è veramente da mozzare il fiato… come la temperatura che è scesa a 8 gradi! Lo Sport Hotel di Prodongo si trova infatti a quasi 952 m di altitudine. Tempo di fare una bella colazione, coprirsi bene, ascoltare qualche consiglio del nostro istruttore Cristiano Lucchinelli e della nostra guida Gianni Maccagni e via, pronti per affrontare la seconda parte dell’itinerario verso la Liguria. Ponte Organasco, Passo dello Scoffera, Torriglia, Chiavari fino a Porto Venere. Raggiungiamo il mare percorrendo una strada tutta curve immersa in fitti boschi (occhio a foglie e pigne!), a Chiavari decidiamo di goderci un buon pranzo a base di farinata di ceci e di focacce ripiene, e di intraprendere la strada del ritorno senza raggiungere Porto Venere per evitare il mal tempo. Ci bagniamo lo stesso un pò, la guida si fa subito più attenta soprattutto appena comincia a piovere ed il fondo stradale, un misto di polvere e smog si fa scivoloso. Ma tutto procede al meglio, il gruppo si saluta ed ognuno riprende la via verso casa.

Riassumendo

Percorso: un weekend intenso, 432 km non solo di curve e 4 passi, ma dall’itinerario ben calibrato, scandito da giuste pause anti stanchezza.

Difficoltà: Facile/ Medio. Asfalto buono in generale ma con tratti disconnessi sui Passi. Attenzione anche al fondo scivoloso in questo periodo dell’anno.

In conclusione: un giusto mix di curve, paesaggi, relax, buona cucina, cultura, nuovi amici, innumerevoli risate e un altro angolo della nostra splendida Italia scoperto.

Quindi: basta un weekend per staccare e liberare la mente, che per giorni continuerà a immaginare curve spennellando nuove traiettorie!