BMW F 850 GS
TESTER
Arrivo da Motorfelsinea Srl di Bologna per il ritiro della BMW F850 GS. Rimango subito affascinata dal display a colori che equipaggia la GS, che per poco non è più grande della TV che ho a casa.
Nonostante ami la tecnologia, mi rendo conto che non imparerò mai ad utilizzarlo in una prova di poche ore, quindi cerco di carpire dal mio interlocutore, che sapientemente mi spiega l’essenziale, quanto dovrebbe bastarmi per godermi lo space shuttle, ehm, la moto in prova.
Intanto questo modello è equipaggiato con alcuni optional che non troverete sulla versione base, come ad esempio la gestione dinamica delle sospensioni e due “riding mode“ aggiuntivi che sono Dynamic ed Enduro (oltre alle standard Road e Rain), selezionabili da un comodo pulsante sul manubrio, senza dover accedere dal pannello menu.
Il mono ammortizzatore si può regolare, sempre con comando a manubrio, selezionando tra Road e Dynamic. In Road il settaggio è più soft e turistico, mentre in Dynamic la moto avrà un Setting più rigido e sportivo. La forcella a steli rovesciati da 43 mm non è invece regolabile.
Le mappature contengono dei preset di varie combinazioni di ABS e controllo di trazione, ovviamente la Rain interviene maggiormente sulla gestione del controllo di trazione e sull’ABS per arrivare ad un setting con minori controlli nella mappa Dynamic, mentre la Enduro prevede che l’ABS sia disinserito.
Sicuramente la prima mezz’ora la passereste anche voi a “cipollare” tra tutte le mappe e le combinazioni di setting delle sospensioni (altro che videogiochi e playstation!). La cosa più divertente è stata capire come funziona e a cosa serva la rotella sul manubrio: Ovviamente ruota, ma voi non dovete girarla. Bisogna muoverla sul suo asse a destra e sinistra per navigare nel menu del computer di bordo e selezionare le diverse interfacce con le informazioni sui consumi, sul setting, sulla temperatura, sulla pressione degli pneumatici, ecc.
Secondo me i tedeschi l’hanno messa come test di intelligenza: avete presente quando montate da soli un mobiletto Ikea? In realtà è un test sul QI travestito da istruzioni di montaggio. Se il mobiletto traballa non è stato superato…
Bando alle ciance! Ma come va questa tedescona?
Intanto dal mio metroesettanta mi sono sentita un po’ nana, perchè per arrivare a tenere il manubrio senza distendere completamente le braccia, devo scivolare in avanti contro il serbatoio. La sella è alta da terra 860 mm, il che la rende adatta a guidatori di discreta altezza. Però esiste un kit per ribassare le sospensioni e arrivare a 805 mm, quindi siamo salve!
Stando seduta così in avanti le mie chiappe hanno avvertito la seduta un po’ rigida, ma in effetti, in assetto autostradale, sono ri-scivolata indietro e la sella era molto più confortevole. Gli automobilisti che mi hanno visto muovermi sulla sella avanti e indietro avranno pensato che facessi allenamento per il twerking! Ho inventato una nuova frontiera del fitness in sella alla motocicletta!
Alla guida la F850 GS è molto bilanciata, anche se la ruota da 21 pollici la fa sembrare un po’ meno maneggevole di altre moto con il cerchio da 17, trasmette una buona sicurezza e garantisce stabilità e comfort nell’assorbire le imperfezioni del manto stradale.
I 95 cv sono davvero tanti, l’erogazione è sempre fluida, ma se si gira la manopola con vigore, il propulsore spinge con cattiveria. Si tratta di una moto adatta a piloti con una media esperienza, non certo per principianti, però l’elettronica aiuta realmente a non trovarsi mai nei pasticci e grazie alle varie mappature si possono lasciare i controlli automatici con ampio margine di gestione sulla guida.
Personalmente sulle strade tortuose ho preferito selezionare la taratura più “dura” del mono in quanto ondeggia meno quando il fondo è sconnesso, perchè se nella guida turistica è sicuramente più piacevole il setting morbido, se voglio forzare un po’ l’andatura la preferisco più rigida in quanto ho un feedback immediato di cosa accade sotto le ruote.
Il tecnico della Concessionaria Motorfelsinea di Bologna mi ha consigliato di utilizzare la mappatura Road, ma è come avere una vaschetta di gelato con 4 gusti e mangiarne solo un paio. Inoltre il riding mode Dynamic ha una risposta immediata del gas che preferisco a quella turistica, ma durante un lungo viaggio, quando si è stanchi e in condizioni di fondo scivoloso sono sicura che le varie mappature verranno in aiuto notevolmente.
QUICKSHIFTER – il cambio elettronico BMW.
Il cambio della F850 GS, ereditato dalle sorelle maggiori, in pratica funziona così: sul cambio si trova un interruttore, quando si aziona la leva per inserire una marcia superiore, questo interruttore invia un segnale alla centralina che stacca lo corrente per un decimo di secondo, così la potenza del motore si “spegne” il tempo necessario ad innestare il rapporto successivo, ovviamente senza la necessità di chiudere il gas manualmente. In scalata, seppure con una modalità differente, avviene lo stesso processo per cui la centralina consente alle marce di entrare facilmente. In teoria questo permette di non utilizzare più la leva della frizione, se non in partenza.
Il comando della frizione è molto morbido, l’ho trovato buono in scalata, circostanza in cui si può tralasciare l’uso della leva e l’antisaltellamento lavora senza compromettere l’impostazione della curva. In accelerazione, invece, ho preferito usare la leva a regimi medio-bassi, mentre aumentando il passo, con il motore in tiro, basta chiudere leggermente il gas e le marce si innestano con fluidità. Buono, ma mi aspettavo qualcosa di più, perchè funziona meglio con la guida sportiva, ma non altrettanto nella guida turistica.
Il doppio disco da 305 mm garantisce una buona frenata, potente e modulabile e grazie alla regolazione standard, la forcella affonda con progressione, assicurando di impostare la traiettoria senza dover correggere l’ingresso in curva una volta preso in mano il freno. Al posteriore monta un disco da 265 mm e per l’uso fuoristrada si può escludere l’ABS (nella versione con pacchetto Dynamic, la mappa Enduro prevede che sul posteriore non intervenga l’ABS).
Il peso di 229 kg in movimento non si avverte, mentre nelle manovre da ferma, vista anche l’altezza della moto, può diventare un po’ impegnativa per i piloti meno esperti oppure non tanto alti. Invece sale con facilità sul cavalletto centrale, vantaggio non da poco se si considera il peso, visto che ci sono moto con le quali occorre una carrucola in aiuto e l’invocazione di qualche santo (che aiuta, ma non troppo).
Esteticamente è dotata di grande fascino, certo non è un mezzo per principianti, ma BMW ha messo sul mercato anche la sorella “minore” F750 GS, dal carattere più friendly.
Non sono riuscita a comprendere se la protezione aerodinamica sia ottimale in quanto il giorno del test c’era un terribile vento e non vorrei compromettesse il mio giudizio, ma sono comunque rimasta impressionata dalla sensazione di sicurezza che trasmette anche a certe velocità (per paura di arrivare in ritardo alla riconsegna del mezzo ho stabilito il mio “personal best time” sulla tratta di ritorno verso la città. Forse era meglio non dirlo, speriamo non abbiano controllato i dati memorizzati nel computer di bordo!)